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Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Mer Feb 21, 2018 11:46 am
Quanti di voi hanno perso anni dietro la realizzazione di un'antenna per le HF , sali e scendi in terrazza allunga ,accorcia, aumenta, sali , abbassa perfetto FUNZIONA , miracolo 2:6 negli 80 , 1:8 nei 40 , e piccoli rientri nel microfono, ma con l'accordatore adesso risolvo tutto . Secondo Te questa antenna FUNZIONA???
E se invece potessi usare un filo sottilissimo quasi invisibile di lunghezza casuale con stazionarie sempre a minimo e massimo trasferimento in antenna , non pensi sia molto più entusiasmante ?
E se invece potessi usare un filo sottilissimo quasi invisibile di lunghezza casuale con stazionarie sempre a minimo e massimo trasferimento in antenna , non pensi sia molto più entusiasmante ?
Certo che lo penso. Lo penso e l'ho realizzato da circa 22 anni, con l'aiuto di un filo che funge da antenna, e di un accordatore comandato in remoto, sistemato tra piede dell'antenna e il cavo coassiale.
Mer Feb 21, 2018 12:58 pm
Certo che lo penso. Lo penso e l'ho realizzato da circa 22 anni, con l'aiuto di un filo che funge da antenna, e di un accordatore comandato in remoto, sistemato tra piede dell'antenna e il cavo coassiale.
Benvenuto Giuseppe
Mer Feb 21, 2018 2:41 pm
Salve Giuseppe , ci hai contagiati tutti con queste antenne , spero di vedere presto qualche foto di una tua realizzazione
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Mer Feb 21, 2018 3:00 pm
Salve a tutti, conoscendo la problematica che comporta un accordatore di antenna collegato al cavo coassiale per alim un antenna, o sempre pensato di mettere l'accordatore direttamente sotto l'antenna e usare il cavo coassiale solo come linea di trasporto.
Da un po di anni o provato accordatori remoti di divese marche come; Icom, LDG. SGC, CG, MFJ e Palstar, i risultati?
Risolvono molti problemi ma in fin dei conti sono giocattoli!
Perchè presentano tutti indiscutibilmente diverse carenze progettuali dettati dall'economicità dei prodotti a beneficio delle loro tasche.
A - accordano un range modesto in genere da pochissimi ohm fino a 600/700 ohm, qualcuno tipo i top di gamma mfj sino a 1600 ohm (caso raro).
B - lasciano sempre un residuo di ROS più o meno accetabile ma non sempre buono come vorremmo.
C - Spesso e continuo presentano accordi falsi e solo gli operatori smaliziati comprendo e cercano di aggirare l'ostacolo con delle contromisure.
D - i relè di bordo sono piccoli per risparmiare, spesso per ottenere un buon accoro i fatidici 5/10 watt risultano pochi e bisogna aumentare con il risultato
che i relè prima o poi si friggono.
E - Se non si distruggono con l'usura del tempo magari accade prima per via degli accordi falsi.
F - ancora più pericolosa è la perdita di accordo durante la trasmissione che di norma non dovrebbe avvenire ma accade con i problemi esposti già.
G - E per quanto riguarda i rientri o correnti di modo comune, vogliamo parlarne?
Quindi alla fine per potenze modeste potrebbe essere anche accettabile entro pochi e ristretti limiti ma certamente non può competere sia in precisione di accordo che in termini di resa e trasferimento energetico con un sistema CL.
Oggi anche io approdo a tale sistema e posso dire che non ci sono paragoni.
Per quanto riguarda l'antenna la mia antenna utilizzo un filo da 1,2 mm in alluminio quello per saldatura a filo continuo + scaletta fatta con lo stesso filo da 600 Ohm, il dipolo chiamato anche doublet è lungo 18 mt per braccio steso a zig zag e ghirigori, fantasioso ma vero.
Un caro saluto per Tutti.
Alfredo
Da un po di anni o provato accordatori remoti di divese marche come; Icom, LDG. SGC, CG, MFJ e Palstar, i risultati?
Risolvono molti problemi ma in fin dei conti sono giocattoli!
Perchè presentano tutti indiscutibilmente diverse carenze progettuali dettati dall'economicità dei prodotti a beneficio delle loro tasche.
A - accordano un range modesto in genere da pochissimi ohm fino a 600/700 ohm, qualcuno tipo i top di gamma mfj sino a 1600 ohm (caso raro).
B - lasciano sempre un residuo di ROS più o meno accetabile ma non sempre buono come vorremmo.
C - Spesso e continuo presentano accordi falsi e solo gli operatori smaliziati comprendo e cercano di aggirare l'ostacolo con delle contromisure.
D - i relè di bordo sono piccoli per risparmiare, spesso per ottenere un buon accoro i fatidici 5/10 watt risultano pochi e bisogna aumentare con il risultato
che i relè prima o poi si friggono.
E - Se non si distruggono con l'usura del tempo magari accade prima per via degli accordi falsi.
F - ancora più pericolosa è la perdita di accordo durante la trasmissione che di norma non dovrebbe avvenire ma accade con i problemi esposti già.
G - E per quanto riguarda i rientri o correnti di modo comune, vogliamo parlarne?
Quindi alla fine per potenze modeste potrebbe essere anche accettabile entro pochi e ristretti limiti ma certamente non può competere sia in precisione di accordo che in termini di resa e trasferimento energetico con un sistema CL.
Oggi anche io approdo a tale sistema e posso dire che non ci sono paragoni.
Per quanto riguarda l'antenna la mia antenna utilizzo un filo da 1,2 mm in alluminio quello per saldatura a filo continuo + scaletta fatta con lo stesso filo da 600 Ohm, il dipolo chiamato anche doublet è lungo 18 mt per braccio steso a zig zag e ghirigori, fantasioso ma vero.
Un caro saluto per Tutti.
Alfredo
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Mer Feb 21, 2018 5:14 pm
Alfredo anche se siamo corregionali non ci siamo mai collegati.
Mi è parso di capire che usi una doublet ,alimentata con scaletta, immagino.
Domanda: - la usi con accordatore ? ed in quale (i) banda?.
L'ultima ondata di maltempo mi ha distrutto la mia not resonant multibanda delta loop.
Fuori discussione salire sul tetto con questo clima e con le tegole non asciutte. Avevo allora pensato di provare, di mettere su un doppietto, con scaletta ed accordatore in finale. A seguire il cavo coax fino al TX.
Mi dici qualcosa della tua antenna ? vy tnx
Mi è parso di capire che usi una doublet ,alimentata con scaletta, immagino.
Domanda: - la usi con accordatore ? ed in quale (i) banda?.
L'ultima ondata di maltempo mi ha distrutto la mia not resonant multibanda delta loop.
Fuori discussione salire sul tetto con questo clima e con le tegole non asciutte. Avevo allora pensato di provare, di mettere su un doppietto, con scaletta ed accordatore in finale. A seguire il cavo coax fino al TX.
Mi dici qualcosa della tua antenna ? vy tnx
- IW9BID
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Gio Feb 22, 2018 10:31 am
Ciao Giuseppe,
Ti leggo con piacere anche se non ci conosciamo di presenza "OGGI" in realtà tra la fine degli anni 60 e i primi del 70 mio padre faceva la spola nel Laboratori di rip. TV dove lavoravi a CT, in quelle circostanze io lo seguivo incuriosito e qualche volta ti ho posto qualche domanda, ma all'epoca ero un impiccione moccioso che tu elegantemente "assicutavi" !
La Tua foto su QRZ.COM Ti ha tradito, vedasi il famoso furgoncino Fiat 850 con la scritta AUTOVOX.
Ma andiamo a noi, in primis ci siamo sentiti credo più di una volta in hf, ma non cè stato il tempo di fare grandi conversazioni perche tu andavi di fretta in qrt.
Sinteticamente uso un doppietto lungo 18 mt per lato messo a zig zag per motivi di spazio, alimentato con una scaletta da 600 Ohm, un bal-un 4:1 in corrente, uso un accordatore remoto automatico della Palstar è un CNC configurazione a (T) C-L-C , purtroppo nonostante il nome ed il costo resta sempre un giocattolone costoso, infatti il trasformatore lo uso perche il range di impedenza va da ca. 5 Ohm e 650 Ohm d'avvero pochi e il doppietto su certe bande vedi i 40 mt ad esempio a ca. 1700 Ohm perchè si prefigura come una doppia Zeppelin, come leggi senza quel dispositivo birbante non avevo speranza.
Senza accordatore usando solo il Bal-Un 4:1 ottengo il seguente ros:
1.1 a 29.100 / 1:1 a 1:3 15:630 / 1:1 a 17.650 / 1:2 a 14.700 / nelle bande basse la risonanza si allontana parecchio dalle ns. bande, o provato a modificare la lunghezza ma non ho ottenuto risultati apprezzabili probabilmente perchè il filo è basso vicino al solaio, dimenticavo non riesco ad accordare i 160 per il resto copro tutto, i risultati migliori li ottengo da i 40 mt a salire di fq.
Questo sistema di sintonizazione attuale non è il massimo (alias LA TIGRE DI CARTA) il sistema verrà presto sostituito dal CL "tunerone" perchè le perdite interne con questo attuale sono elevate ed inaccettabili per me e sono più che certo che tu approvi.
Ma ecco come sono arrivato alla configurazione attuale.
La mia antenna oggi; si utilizzo una doublet come dicono gli americani, discesa a scaletta da 600 Ohm fatta alla meno peggio perchè quando decisi di fare questa antenna non ne ero tanto convinto sai quando qualcosa ti frulla in testa ma non ne sei tanto sicuro o certo che possa funzionare, e invece nonostante la bruttezza materiale ed il fatto che sia rabberciata funziona e funziona alla grande al di là delle mie aspettative.
Adesso parliamo del'alimentazione, inizialmente ho utilizzato un accordatore remoto della mfj il mod. 998BRT purtroppo non è un accordatore bilanciato ma nonostante questo il sistema funzionava ed era appagante, tuttavia dopo o capito che aveva delle incognite che adesso ti elenco:
1 - Rientri alias correnti di modo comune nonostante un rf choke prima dell'accordatore.
2 - spesso e continuo gli accordi erano con un residuo di ros alto per scoprire dopo che in realtà l'accordo giusto era a pochi chilocicli + sopra o sotto, scoperto ciò o preso le mie contromisure accordando più sopra o sotto per eccesso o per difetto compensando l'errore.
A questo punto ho fatto una prova, o inserito un bal-un 1:1 in corrente avvolto in aria tra accordatore e scaletta, il risultato è stato che adesso gli accordi erano in perfetta isofrequenza, l'accordatore remoto sintonizzava giusto la frequenza da me utilizzata, ma i mali del mfj erano tanti come un pò tutti questi giocattolini, preso dal'euforia misi qualche qualche watt in più ma fù rovinoso e alla fine scelsi di mettere l'MFJ in stand bay, il percorso era aperto e misi sù il gioellino di stazione fino ad allora (il Palstar) in fin dei conti fù a suo tempo acquistato per questo pur non avendo esperienza dei limiti che sono tanti anche per lui.
I rientri li ho eliminati con due rf choke uno prima dell'accordatore e un secondo a ca. 5 mt dalla radio uso cavo rg-213 e sono ca. 15 spire su un dim di 200 mm.
Credo di aver scritto parecchio per il momento ma ti assicuro che ci vorrebbero molte parole e frasi da scrivere e come tutti gli sperimentatori ognuno di noi sà bene quale impegno serve per arrivare anche a delle semplici conclusioni.
Un caro saluto a Te e tutti.
PS; visto che Paolo ti conosce di pesona "personalmente" magari quando egli ti verrà a trovare è mio desiderio essere con lui chiaramente se la cosa è di tuo piacere.
Ti leggo con piacere anche se non ci conosciamo di presenza "OGGI" in realtà tra la fine degli anni 60 e i primi del 70 mio padre faceva la spola nel Laboratori di rip. TV dove lavoravi a CT, in quelle circostanze io lo seguivo incuriosito e qualche volta ti ho posto qualche domanda, ma all'epoca ero un impiccione moccioso che tu elegantemente "assicutavi" !
La Tua foto su QRZ.COM Ti ha tradito, vedasi il famoso furgoncino Fiat 850 con la scritta AUTOVOX.
Ma andiamo a noi, in primis ci siamo sentiti credo più di una volta in hf, ma non cè stato il tempo di fare grandi conversazioni perche tu andavi di fretta in qrt.
Sinteticamente uso un doppietto lungo 18 mt per lato messo a zig zag per motivi di spazio, alimentato con una scaletta da 600 Ohm, un bal-un 4:1 in corrente, uso un accordatore remoto automatico della Palstar è un CNC configurazione a (T) C-L-C , purtroppo nonostante il nome ed il costo resta sempre un giocattolone costoso, infatti il trasformatore lo uso perche il range di impedenza va da ca. 5 Ohm e 650 Ohm d'avvero pochi e il doppietto su certe bande vedi i 40 mt ad esempio a ca. 1700 Ohm perchè si prefigura come una doppia Zeppelin, come leggi senza quel dispositivo birbante non avevo speranza.
Senza accordatore usando solo il Bal-Un 4:1 ottengo il seguente ros:
1.1 a 29.100 / 1:1 a 1:3 15:630 / 1:1 a 17.650 / 1:2 a 14.700 / nelle bande basse la risonanza si allontana parecchio dalle ns. bande, o provato a modificare la lunghezza ma non ho ottenuto risultati apprezzabili probabilmente perchè il filo è basso vicino al solaio, dimenticavo non riesco ad accordare i 160 per il resto copro tutto, i risultati migliori li ottengo da i 40 mt a salire di fq.
Questo sistema di sintonizazione attuale non è il massimo (alias LA TIGRE DI CARTA) il sistema verrà presto sostituito dal CL "tunerone" perchè le perdite interne con questo attuale sono elevate ed inaccettabili per me e sono più che certo che tu approvi.
Ma ecco come sono arrivato alla configurazione attuale.
La mia antenna oggi; si utilizzo una doublet come dicono gli americani, discesa a scaletta da 600 Ohm fatta alla meno peggio perchè quando decisi di fare questa antenna non ne ero tanto convinto sai quando qualcosa ti frulla in testa ma non ne sei tanto sicuro o certo che possa funzionare, e invece nonostante la bruttezza materiale ed il fatto che sia rabberciata funziona e funziona alla grande al di là delle mie aspettative.
Adesso parliamo del'alimentazione, inizialmente ho utilizzato un accordatore remoto della mfj il mod. 998BRT purtroppo non è un accordatore bilanciato ma nonostante questo il sistema funzionava ed era appagante, tuttavia dopo o capito che aveva delle incognite che adesso ti elenco:
1 - Rientri alias correnti di modo comune nonostante un rf choke prima dell'accordatore.
2 - spesso e continuo gli accordi erano con un residuo di ros alto per scoprire dopo che in realtà l'accordo giusto era a pochi chilocicli + sopra o sotto, scoperto ciò o preso le mie contromisure accordando più sopra o sotto per eccesso o per difetto compensando l'errore.
A questo punto ho fatto una prova, o inserito un bal-un 1:1 in corrente avvolto in aria tra accordatore e scaletta, il risultato è stato che adesso gli accordi erano in perfetta isofrequenza, l'accordatore remoto sintonizzava giusto la frequenza da me utilizzata, ma i mali del mfj erano tanti come un pò tutti questi giocattolini, preso dal'euforia misi qualche qualche watt in più ma fù rovinoso e alla fine scelsi di mettere l'MFJ in stand bay, il percorso era aperto e misi sù il gioellino di stazione fino ad allora (il Palstar) in fin dei conti fù a suo tempo acquistato per questo pur non avendo esperienza dei limiti che sono tanti anche per lui.
I rientri li ho eliminati con due rf choke uno prima dell'accordatore e un secondo a ca. 5 mt dalla radio uso cavo rg-213 e sono ca. 15 spire su un dim di 200 mm.
Credo di aver scritto parecchio per il momento ma ti assicuro che ci vorrebbero molte parole e frasi da scrivere e come tutti gli sperimentatori ognuno di noi sà bene quale impegno serve per arrivare anche a delle semplici conclusioni.
Un caro saluto a Te e tutti.
PS; visto che Paolo ti conosce di pesona "personalmente" magari quando egli ti verrà a trovare è mio desiderio essere con lui chiaramente se la cosa è di tuo piacere.
antenna doublet - Sistema di accordo
Gio Feb 22, 2018 5:40 pm
Alfredo, partendo dall'accordatore a T che ha un ingresso asimmetrico ed una uscita asimmetrica , come possiamo sperare di coniugare alla giusta impedenza una linea bilanciata con il cavo coax asimmetrico ?
Ancor più: Supponendo di usare un accordatore giusto, vale a dire con entrata asimmetrica dal lato del cavo, ed uscita simmetrica dal lato della scaletta, avremmo l'intoppo del balun 4\1 che complica ulteriormente il buon esito del sistema d'antenna nel suo complesso.
Diciamo che un sistema di antenna arriva alla piena efficienza quando ottempera a due requisiti:
1)-risonanza alla frequenza in uso;
2)- Giusta coniugazione d'impedenza con l'apparecchiatura in uso. Sia essa RX ,o, TX.
1)- Risonanza alla frequenza in uso. In modo semplicistico la FO (freq. di risonanza) dipende da quanta lunghezza di filo ci sta nella linea bilanciata e nei due bracci del dipolo.
La lunghezza della linea bilanciata conta x 2.
I bracci del dipolo è ininfluente quanta lunghezza abbiano per ciò che attiene alla risonanza.
la loro lunghezza influisce solamente sul rendimento del sistema.
L'importante è che tra il tutt'uno linea bilanciata e dipolo ,non sia interposto niente, e che risuonino nel loro assieme a 1 lambda della FO, o a multipli di essa.
Chiarito questo, se vogliamo realizzare una monobanda, è sufficiente trovare la lunghezza giusta con l'ausilio di formule, o, accorciando\ allungando la linea fino a trovare la risonanza.
Una volta portato il sistema in risonanza si provvede a coniugare l'uscita antenna alla giusta impedenza con l'apparecchiatura in uso. Esistono parecchi accorgimenti per questo. Uno fra i tanti ( ma non è il solo) è il balun.
Diverso approccio richiede l'antenna per il servizio dilettantistico, perchè si suppone debba servire per diverse frequenze d'uso. In tal caso si interpone alla fine della scaletta, 2 induttanze variabili che hanno il compito di allungare od accorciare , elettricamente, il tutt'uno,che ora è formato da una triade: dipolo\ scaletta\ induttori variabili. Arrivati a questo punto è facile portare in risonanza la triade. Tutto ciò, dentro il campo d'azione che la grandezza degli induttori (o la loro induttanza residua) ci permetteranno di fare.
A completare l'opera, rimane da coniugare alla giusta impedenza d'uscita l'antenna con il TX\RX.
A questo provvede una capacità variabile sistemata in modo opportuno, a monte ,o, a valle degli induttori, in modo da configurare l'accordatore in configurazione step-UP , oppure step-DOWN-
Alla fine del discorso sai cosa ti dico ? Beate le persone che con un mazzo di carte siciliane da 3 € si passano il tempo, senza spendere altri soldi, e senza mal di testa.
IT9FGH, giuseppe
Ancor più: Supponendo di usare un accordatore giusto, vale a dire con entrata asimmetrica dal lato del cavo, ed uscita simmetrica dal lato della scaletta, avremmo l'intoppo del balun 4\1 che complica ulteriormente il buon esito del sistema d'antenna nel suo complesso.
Diciamo che un sistema di antenna arriva alla piena efficienza quando ottempera a due requisiti:
1)-risonanza alla frequenza in uso;
2)- Giusta coniugazione d'impedenza con l'apparecchiatura in uso. Sia essa RX ,o, TX.
1)- Risonanza alla frequenza in uso. In modo semplicistico la FO (freq. di risonanza) dipende da quanta lunghezza di filo ci sta nella linea bilanciata e nei due bracci del dipolo.
La lunghezza della linea bilanciata conta x 2.
I bracci del dipolo è ininfluente quanta lunghezza abbiano per ciò che attiene alla risonanza.
la loro lunghezza influisce solamente sul rendimento del sistema.
L'importante è che tra il tutt'uno linea bilanciata e dipolo ,non sia interposto niente, e che risuonino nel loro assieme a 1 lambda della FO, o a multipli di essa.
Chiarito questo, se vogliamo realizzare una monobanda, è sufficiente trovare la lunghezza giusta con l'ausilio di formule, o, accorciando\ allungando la linea fino a trovare la risonanza.
Una volta portato il sistema in risonanza si provvede a coniugare l'uscita antenna alla giusta impedenza con l'apparecchiatura in uso. Esistono parecchi accorgimenti per questo. Uno fra i tanti ( ma non è il solo) è il balun.
Diverso approccio richiede l'antenna per il servizio dilettantistico, perchè si suppone debba servire per diverse frequenze d'uso. In tal caso si interpone alla fine della scaletta, 2 induttanze variabili che hanno il compito di allungare od accorciare , elettricamente, il tutt'uno,che ora è formato da una triade: dipolo\ scaletta\ induttori variabili. Arrivati a questo punto è facile portare in risonanza la triade. Tutto ciò, dentro il campo d'azione che la grandezza degli induttori (o la loro induttanza residua) ci permetteranno di fare.
A completare l'opera, rimane da coniugare alla giusta impedenza d'uscita l'antenna con il TX\RX.
A questo provvede una capacità variabile sistemata in modo opportuno, a monte ,o, a valle degli induttori, in modo da configurare l'accordatore in configurazione step-UP , oppure step-DOWN-
Alla fine del discorso sai cosa ti dico ? Beate le persone che con un mazzo di carte siciliane da 3 € si passano il tempo, senza spendere altri soldi, e senza mal di testa.
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Gio Feb 22, 2018 7:20 pm
Giuseppe, sei stato molto preciso nel tuo intervento.
Il sistema che sto utilizzando anche se sembra funzionare non mi soddisfa e credo di averlo già scritto, in costruzione ho un CL e dopo quello definitivo cioè l'accordatore bilanciato con due induttanze roller e capacita, quindi ingresso sbilanciato per cavo coassiale, balun 1:1 in corrente, induttori e capacità variabile, relè sottovuoto per spostare la capacita in ingresso step down oppure in uscita step up, logicamente dopo solo la scaletta e il dipolo. Ecco che cosa sto preparando, lo schema e quello classico.
Giuseppe, mi interessa approfondire l'argomento che riguarda la lunghezza della scaletta, in rete trovo info contrastanti, alcuni affermano che la lunghezza non influisce altri scrivono come te che è importante e gioca il suo ruolo, altri addirittura scrivono fiumi di parole ma non dicono nulla su questo aspetto rilevante. Dunque tu scrivi che la lunghezza della scaletta vale x 2, se ho ben compreso se per esempio e 10 mt. fisici la si deve considerare come se fosse 20 mt. ?
Un caro saluto da Alfredo
Il sistema che sto utilizzando anche se sembra funzionare non mi soddisfa e credo di averlo già scritto, in costruzione ho un CL e dopo quello definitivo cioè l'accordatore bilanciato con due induttanze roller e capacita, quindi ingresso sbilanciato per cavo coassiale, balun 1:1 in corrente, induttori e capacità variabile, relè sottovuoto per spostare la capacita in ingresso step down oppure in uscita step up, logicamente dopo solo la scaletta e il dipolo. Ecco che cosa sto preparando, lo schema e quello classico.
Giuseppe, mi interessa approfondire l'argomento che riguarda la lunghezza della scaletta, in rete trovo info contrastanti, alcuni affermano che la lunghezza non influisce altri scrivono come te che è importante e gioca il suo ruolo, altri addirittura scrivono fiumi di parole ma non dicono nulla su questo aspetto rilevante. Dunque tu scrivi che la lunghezza della scaletta vale x 2, se ho ben compreso se per esempio e 10 mt. fisici la si deve considerare come se fosse 20 mt. ?
Un caro saluto da Alfredo
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Gio Feb 22, 2018 9:05 pm
Affermativo. La lunghezza della scaletta va moltiplicata x 2
Il SET UP che ti consiglio è il seguente:
Uscita TX---> Partenza cavo coax (accordatore interno escluso).
Fine del cavo coax ---> ingresso asimmetrico accordatore bilanciato (vero, e non una tigre di carta, tipo MFJ).
Uscita bilanciata di un accordatore simmetrico VERO ---> partenza linea bilanciata in aria con filo elettr. 1,5 mm.
Fine linea bilanciata ---> ingresso dipolo\ loop. (E' importante non frapporre tra i due NESSUNA cosa)
Dal momento che una antenna filare, nel tempo che precede un temporale, si carica di energia elettrostatica a causa dello strusciare del vento sul filo, è estremamente importante collegare elettricamente alla terra, i bracci del dipolo. Nella mia delta loop (attualmente KO, distrutta dal maltempo a gennaio), ho realizzato un collegamento ad autotrasformatore. Il sistema migliore però sarebbe quello di entrare nell'accordatore con un primario elettricamente separato dall' induttor(e\i) che fa le veci di secondario e che è collegato ai due bracci del dipolo.
it9fgh, Giuseppe
Il SET UP che ti consiglio è il seguente:
Uscita TX---> Partenza cavo coax (accordatore interno escluso).
Fine del cavo coax ---> ingresso asimmetrico accordatore bilanciato (vero, e non una tigre di carta, tipo MFJ).
Uscita bilanciata di un accordatore simmetrico VERO ---> partenza linea bilanciata in aria con filo elettr. 1,5 mm.
Fine linea bilanciata ---> ingresso dipolo\ loop. (E' importante non frapporre tra i due NESSUNA cosa)
Dal momento che una antenna filare, nel tempo che precede un temporale, si carica di energia elettrostatica a causa dello strusciare del vento sul filo, è estremamente importante collegare elettricamente alla terra, i bracci del dipolo. Nella mia delta loop (attualmente KO, distrutta dal maltempo a gennaio), ho realizzato un collegamento ad autotrasformatore. Il sistema migliore però sarebbe quello di entrare nell'accordatore con un primario elettricamente separato dall' induttor(e\i) che fa le veci di secondario e che è collegato ai due bracci del dipolo.
it9fgh, Giuseppe
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Ven Feb 23, 2018 8:46 am
Ciao Giuseppe,
quindi la lunghezza della scaletta và moltiplicata per 2 e si somma anche la lunghezza totale del dipolo se ho compreso bene?
Per tutto il resto è chiaro per me e come già scritto la mia attuale situazione di antenna è transitoria.
Ritengo d'avvero interessante il problema delle cariche elettrostatiche da fugare a terra con un sistema bilanciato serio certamente la separazione galvanica sarebbe l'ideale tuttavia complica il circuito e non di poco.
Vediamo un pò, cosa ne pensi se mettessi delle impedenze adeguate verso terra in entrambi i rami della scaletta?
Ai fini della RF non succederebbe nulla non ci sarebbero dispersioni ma per le componenti elettrostatiche si fugherebbero a terra, Tu che ne pensi in merito a questo?
Ti racconto una storiella vecchia e spero sinpatica.
Mi sono ricordato un fatto successo nei primi anni 70 quando armeggiavo con il cb e una gp, non ai idea quante volte beccai degli scossoni elettrici da drizzare i capelli allora, (oggi non ne ho quasi più).
Quando posi questa domanda al mio professore di Laboratorio nonchè anche OM mi disse di mettere una piccola lampadina tra il polo caldo e la massa, sai che successe la lampadina un pisellino del'albero di natale, questa si accendeva alla grande, pulsava ballava ma le perdite in trasmissione erano da paura.
Chiedendo info su ciò al prof di matematica e elettrotecnica anche lui om, nessuno di loro fu in grado di darmi una risposta oppure non vollero perchè odiavano i CB allora.
Ci sono arrivato quasi da solo alla risposta quando durante una lezione in aula si parlò adeguatamente sul funzionamento dei gruppi di ricezione e conversione UHF dei TV (allora a tubi), allora ho capito, avvolsi per prova una ventina di spire di filo da 0,3 mm su un nucleo di ferrite recupereato e lo misi al posto della lampadina ed il pasticcio fu servito ovvero con grade gioia funzionò alla grade e sparirono le perdite elevatissime in TX.
Quando lo comunicai al Prof. mi disse che di certo mi sbalgiavo, anzi dovevo stare attento perche era una cosa maldestra e pericolosa, io non ci ho creduto perchè non era così.
Spero che ti o messo il buon umore, e mi raccomando non giocare a carte con i vecchietti perchè logora in cervello e fà imbestialire !
Un caro saluto.
quindi la lunghezza della scaletta và moltiplicata per 2 e si somma anche la lunghezza totale del dipolo se ho compreso bene?
Per tutto il resto è chiaro per me e come già scritto la mia attuale situazione di antenna è transitoria.
Ritengo d'avvero interessante il problema delle cariche elettrostatiche da fugare a terra con un sistema bilanciato serio certamente la separazione galvanica sarebbe l'ideale tuttavia complica il circuito e non di poco.
Vediamo un pò, cosa ne pensi se mettessi delle impedenze adeguate verso terra in entrambi i rami della scaletta?
Ai fini della RF non succederebbe nulla non ci sarebbero dispersioni ma per le componenti elettrostatiche si fugherebbero a terra, Tu che ne pensi in merito a questo?
Ti racconto una storiella vecchia e spero sinpatica.
Mi sono ricordato un fatto successo nei primi anni 70 quando armeggiavo con il cb e una gp, non ai idea quante volte beccai degli scossoni elettrici da drizzare i capelli allora, (oggi non ne ho quasi più).
Quando posi questa domanda al mio professore di Laboratorio nonchè anche OM mi disse di mettere una piccola lampadina tra il polo caldo e la massa, sai che successe la lampadina un pisellino del'albero di natale, questa si accendeva alla grande, pulsava ballava ma le perdite in trasmissione erano da paura.
Chiedendo info su ciò al prof di matematica e elettrotecnica anche lui om, nessuno di loro fu in grado di darmi una risposta oppure non vollero perchè odiavano i CB allora.
Ci sono arrivato quasi da solo alla risposta quando durante una lezione in aula si parlò adeguatamente sul funzionamento dei gruppi di ricezione e conversione UHF dei TV (allora a tubi), allora ho capito, avvolsi per prova una ventina di spire di filo da 0,3 mm su un nucleo di ferrite recupereato e lo misi al posto della lampadina ed il pasticcio fu servito ovvero con grade gioia funzionò alla grade e sparirono le perdite elevatissime in TX.
Quando lo comunicai al Prof. mi disse che di certo mi sbalgiavo, anzi dovevo stare attento perche era una cosa maldestra e pericolosa, io non ci ho creduto perchè non era così.
Spero che ti o messo il buon umore, e mi raccomando non giocare a carte con i vecchietti perchè logora in cervello e fà imbestialire !
Un caro saluto.
la messa a terra dell' filo aereo di antenna
Ven Feb 23, 2018 11:41 am
Alfredo, purtroppo è tutta colpa della disinformazione operata dalle riviste del settore, e in gran parte dalla pubblicità, se le nuove leve OM hanno lasciato la "diritta Via"" e si sono messi a giocare con i microfoni.
La messa a terra delle antenne, è un altro di quegli argomenti che non interessano più alla maggioranza dei radio dilettanti.
Tutti hanno la smania di esibire una parete piena di apparati (comprati). Come se la buona nomea di un OT debba essere dovuta in funzione del numero di apparati, e di microfoni da tavolo, e non in base alle esperienze trascorse,o, alla conoscenza acquisita.
Ma torniamo a discutere di messa a terra delle antenne, che riveste molteplici aspetti:
*) la sicurezza in primis.]
*) la salvaguardia del front end del RX, dalle cariche elettrostatiche.
*) Una drastica diminuizione del QRN, quanto dovuto a problemi di corrente statica che si accumula a causa dello strusciare del vento.
La messa a terra del filo ( o componente aereo) d' antenna, in un dipolo chiuso, o, in un loop, se possibile sarebbe bene effettuarla sul lato opposto ai morsetti uscita antenna. Nelle architetture dei sistemi di antenna dove ciò non è possibile -e la zeppelin \ doublet è una di queste - solitamente si mette a massa il centrale dell' avvolgimento secondario dell' accordatore antenna.
Se l'induttanza dell' accordatore è realizzata ad "autotrasformatore" ( per facilità costruttive), allora si cerca di collegare la terra attraverso lo shield esterno del cavo coax.
Alcuni OM usano collegare il centro dell'induttore tramite una JAF , tipo quelle di provenienza SURPLUS dai cassetti del BC 191. In campo militare però, a mia esperienza, non ho mai visto una soluzione simile.
La messa a terra delle antenne, è un altro di quegli argomenti che non interessano più alla maggioranza dei radio dilettanti.
Tutti hanno la smania di esibire una parete piena di apparati (comprati). Come se la buona nomea di un OT debba essere dovuta in funzione del numero di apparati, e di microfoni da tavolo, e non in base alle esperienze trascorse,o, alla conoscenza acquisita.
Ma torniamo a discutere di messa a terra delle antenne, che riveste molteplici aspetti:
*) la sicurezza in primis.]
*) la salvaguardia del front end del RX, dalle cariche elettrostatiche.
*) Una drastica diminuizione del QRN, quanto dovuto a problemi di corrente statica che si accumula a causa dello strusciare del vento.
La messa a terra del filo ( o componente aereo) d' antenna, in un dipolo chiuso, o, in un loop, se possibile sarebbe bene effettuarla sul lato opposto ai morsetti uscita antenna. Nelle architetture dei sistemi di antenna dove ciò non è possibile -e la zeppelin \ doublet è una di queste - solitamente si mette a massa il centrale dell' avvolgimento secondario dell' accordatore antenna.
Se l'induttanza dell' accordatore è realizzata ad "autotrasformatore" ( per facilità costruttive), allora si cerca di collegare la terra attraverso lo shield esterno del cavo coax.
Alcuni OM usano collegare il centro dell'induttore tramite una JAF , tipo quelle di provenienza SURPLUS dai cassetti del BC 191. In campo militare però, a mia esperienza, non ho mai visto una soluzione simile.
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Esempi di tuner bilaciati
Ven Feb 23, 2018 3:45 pm
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Ven Feb 23, 2018 3:53 pm
Giuseppe, ho inserito due schemi di tuner bilanciato, il primo è un poco più spartano a mio giudizio, il secondo quello di PA1HFO è quello che ho preso a modello è che metterò in cantiere appena completo quello CL grazie a Paolo.
Una domanda, spesso si parla di utilizzare balun in ingresso di tipo Guanella ovvero in corrente poiche quelli in tensione non sono certamente l'ideale.
Il bal-Un inserito e bifilare su toroide, quì le cose si complicano un poco, alcuni scrivono che questo tipo è in tensione e quello in corrente è trifilare.
Io mi sono trovato bene con quello trifilare avvolto in aria, mi dici qualcosa in merito?
Non dimentico l'argomento della messa a terra delle antenne argomento serio e anche popolare.
Un caro saluto Alfredo
Una domanda, spesso si parla di utilizzare balun in ingresso di tipo Guanella ovvero in corrente poiche quelli in tensione non sono certamente l'ideale.
Il bal-Un inserito e bifilare su toroide, quì le cose si complicano un poco, alcuni scrivono che questo tipo è in tensione e quello in corrente è trifilare.
Io mi sono trovato bene con quello trifilare avvolto in aria, mi dici qualcosa in merito?
Non dimentico l'argomento della messa a terra delle antenne argomento serio e anche popolare.
Un caro saluto Alfredo
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Ven Feb 23, 2018 9:02 pm
Non saprei che dirti.
Questo è l'accordatore che attualmente uso sulla not resonant multiband delta loop. ( al momento distrutta dal vento a gennaio u. s.). In foto manca la quaterna di relè, che situati "a cavallo" del condensatore, comando in coppia, da remoto, per cortocircuitare determinate sezioni delle bobine
Volevo mandare foto e schema del mio accordatore asservito alla delta loop multibanda. ma il sistema non mi autorizza a spedire iperlink con questo POST.
Prova ad andare su sicilia radio club di FB.
Nella spalletta di sinistra, scegli il sub menù <>, e batti:- maggiori dettagli
Dovrebbe apparire un mio POST del 10 gennaio 2016 e relative foto
Questo è l'accordatore che attualmente uso sulla not resonant multiband delta loop. ( al momento distrutta dal vento a gennaio u. s.). In foto manca la quaterna di relè, che situati "a cavallo" del condensatore, comando in coppia, da remoto, per cortocircuitare determinate sezioni delle bobine
Volevo mandare foto e schema del mio accordatore asservito alla delta loop multibanda. ma il sistema non mi autorizza a spedire iperlink con questo POST.
Prova ad andare su sicilia radio club di FB.
Nella spalletta di sinistra, scegli il sub menù <
Dovrebbe apparire un mio POST del 10 gennaio 2016 e relative foto
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Ven Feb 23, 2018 9:04 pm
sub menù "cerca in questo gruppo "
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Sab Feb 24, 2018 9:51 am
Giuseppe, ho provato a cercare ma non cè stato nessun esito, forse ho sbagliato indirizzo?
Comunque per pubblicare le foto schemi ecc. vai nel cruscotto sopra icona con immagine e dischetto "alla voce Hosting di un immagine" si apre un pannellino, e adesso puoi caricare la tua foto in quel link (non è difficile), vedrai che apparirà qui a tuo comando se abiliti l'immagine (la puoi anche cancellare).
Sotto inserisco una foto, come puoi vedere si vedono i fili (NON SONO TIRANTI) quelli sono i fili del'antenna che si distendono su un percorso tormentato lo spazio e modesto e la foto non può certamente far capire.
Sotto uno sfondo di tramonto così tanto per.
Comunque per pubblicare le foto schemi ecc. vai nel cruscotto sopra icona con immagine e dischetto "alla voce Hosting di un immagine" si apre un pannellino, e adesso puoi caricare la tua foto in quel link (non è difficile), vedrai che apparirà qui a tuo comando se abiliti l'immagine (la puoi anche cancellare).
Sotto inserisco una foto, come puoi vedere si vedono i fili (NON SONO TIRANTI) quelli sono i fili del'antenna che si distendono su un percorso tormentato lo spazio e modesto e la foto non può certamente far capire.
Sotto uno sfondo di tramonto così tanto per.
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Sab Feb 24, 2018 10:04 am
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Sab Feb 24, 2018 10:35 am
Bellissimi roller coils ! Poi mi dirai dove li hai presi, e per quanto.
Quando li monterai, ricordati di lasciare tra i due, lo spazio equivalente ad un diametro del coil.
Solitamente si monta il variabile nel mezzo.
Per quello che riguarda le mie esperienze nei montaggi precedenti, si può fare a meno del deviatore "" step up\ step down"", tant'è che non l'ho previsto nella versione definitiva. Ma questo riguarda solamente il mio sistema di antenna.
Per altre configurazioni, non saprei.
Il sistema, ieri, non mi permetteva di caricare link ed immagini.
A Screen mi avvertiva che per i nuovi iscritti, per i primi sette gg. dalla iscrizione non era permesso.
Quanto a Sicilia Radio Club, è probabile che permetta la ricerca dei post passati, solo agli iscritti.
A tuo uso e consumo, ho provveduto a ripubblicare il POST nuovamente, oggi.
Dal momento che è visibile a tutti , ora dovresti potere leggere e vedere.
Quando li monterai, ricordati di lasciare tra i due, lo spazio equivalente ad un diametro del coil.
Solitamente si monta il variabile nel mezzo.
Per quello che riguarda le mie esperienze nei montaggi precedenti, si può fare a meno del deviatore "" step up\ step down"", tant'è che non l'ho previsto nella versione definitiva. Ma questo riguarda solamente il mio sistema di antenna.
Per altre configurazioni, non saprei.
Il sistema, ieri, non mi permetteva di caricare link ed immagini.
A Screen mi avvertiva che per i nuovi iscritti, per i primi sette gg. dalla iscrizione non era permesso.
Quanto a Sicilia Radio Club, è probabile che permetta la ricerca dei post passati, solo agli iscritti.
A tuo uso e consumo, ho provveduto a ripubblicare il POST nuovamente, oggi.
Dal momento che è visibile a tutti , ora dovresti potere leggere e vedere.
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Sab Feb 24, 2018 2:12 pm
Giuseppe, niente da fare, mandami il link perché le mie ricerche non hanno portato a nulla.
Per quanto riguarda i roller coil, quello più piccolo su tamburo in ceramica viene dall'Ungheria assieme al variabile, i rolleroni sono di origine USA.
Desidero approfondire su messa a terra antenna, e balun 1:1 in corrente, quale tipo e veramente in corrende il bifilare o il trifilarè ?
Un saluto
Per quanto riguarda i roller coil, quello più piccolo su tamburo in ceramica viene dall'Ungheria assieme al variabile, i rolleroni sono di origine USA.
Desidero approfondire su messa a terra antenna, e balun 1:1 in corrente, quale tipo e veramente in corrende il bifilare o il trifilarè ?
Un saluto
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Sab Feb 24, 2018 3:10 pm
Vai su facebook, e cerca Sicilia Radio Club. Ho ripubblicato il POST che ti interessa.
Il sistema,come già detto, non mi permette di postare LINK, se non decorrono 7 gg. dall'iscrizione
Il sistema,come già detto, non mi permette di postare LINK, se non decorrono 7 gg. dall'iscrizione
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Dom Feb 25, 2018 9:11 am
Giuseppe il sistema non applica nessuna restrizione sugli utenti , le immagini possono essere caricate da tutti dal primo momento. Sarà qualche altro problema , Alfredo si è iscritto dopo di te.
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Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Dom Feb 25, 2018 9:32 am
Ciao a tutti, confermo nessuna restrizione.
Nel mio caso avevo l'antivirus che mi nascondeva il cruscotto e di conseguenza non potevo inviare immagini ecc.
Giuseppe verifica se qualche componente nel tuo PC ti complica la vita.
Per quanto riguarda facebook nulla da fare, non riesco a rintracciare nulla, forse sono io impedito.
Nel mio caso avevo l'antivirus che mi nascondeva il cruscotto e di conseguenza non potevo inviare immagini ecc.
Giuseppe verifica se qualche componente nel tuo PC ti complica la vita.
Per quanto riguarda facebook nulla da fare, non riesco a rintracciare nulla, forse sono io impedito.
Fili sottili a prova di vento
Lun Feb 26, 2018 2:43 pm
Signori colleghi oggi è uno di quei giorni che ciuscia (soffia), raffiche di vento non indifferenti , qualcuno di noi sta in ansia per il sistema di antenne . Anche noi un tempo stavamo in ansia , ma oggi anche con vento a 200 Km le nostre antenne sono immuni e vanno alla grande.
Provare per credere , usate fili smaltati da 1mm per le vostre antenne e non dovrete piu preoccuparvi del vento.
Provare per credere , usate fili smaltati da 1mm per le vostre antenne e non dovrete piu preoccuparvi del vento.
Re: Antenne HF invisibili e indistruttibili alla portata di tutti
Lun Feb 26, 2018 3:08 pm
Ecco il post di Giuseppe , pubblicato si Sicilia Radio Club (Facebook)
https://www.facebook.com/groups/siciliaradioclub/permalink/945845715452669/
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